
Chissà quanto si sarebbe incazzato il buon Mario Adinolfi se una cosa simile fosse successa in Italia. Anche se, a detta dei movimenti più conservatori del Bel Paese, di fatto è già successo, e si chiama «pericolosissimo gender».
La città di Parigi, infatti, cambierà appena possibile i moduli di domanda per le registrazioni dello stato civile. Come forma di rispetto nei confronti delle coppie dello stesso sesso, il tradizionale “padre” e “madre” verranno sostituiti da “genitore 1” e “genitore2”.
L’autrice del cambiamento è Danielle Simonnet, del La France Insoumise (FI), un movimento politico di sinistra radicale. La sua proposta è stata accettata all’unanimità dal consiglio comunale di Parigi. Dopo aver approvato la legge sul matrimonio egualitario e l’adozione per tutte le coppie del 2014, la rappresentante di FI ha ritenuto che, su moduli scritti e su quelli online venissero applicati «i principi costituzionali di uguaglianza e non-discriminazione prima del servizio pubblico».
Il sostegno immediato della città di Parigi
La risposta del sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, è stata immediata: la forma attualmente disponibile non prende realmente in considerazione «questa evoluzione legislativa e deve essere adattata».
La stessa linea era stata adottata anni fa da alcuni comuni italiani, primo fra tutti Milano, facendo infuriare il buon Adinolfi di cui sopra. Una battaglia a suon di fake news e insulti omofobi che, come c’era da aspettarsi, non aveva portato a nulla.
Magari in futuro arriveremo al rispetto totale per i diversi tipi di famiglie, sganciandoci dalle vecchie diciture che descrivono una realtà che, se ne facciano una ragione gli ultraconservatori, non esiste più.
i padri e le madri esistono ancora ma non è più l’unica reatà